
L'immagine è costruita sovrapponendo tre diversi livelli l'uno sull'altro:
1) il piano di fondo costituito dalla tavola di legno e dal suo disegno naturale;
2) l'intreccio di linee curve nere;
3) le due sagome rosse.
Il colore rosso uniforme copre totalmente il disegno sottostante, sia delle linee nere, sia delle trame del legno. L'inchiostro nero (o la pittura, dall'immagine non si capisce) crea invece, intrecciandosi, una sorta di griglia irregolare che tuttavia non copre la materia legnosa.
Entrambi i due ultimi livelli sono aperti (vuoti) nell'area che corrisponde, sulla superficie della tavola, ai due disegni quasi simmetrici lasciati dal nodo del legno.
Le due sagome rosse - la superiore un triangolo, l'inferiore un trapezio (che comunque dà la sensazione di essere un triangolo troncato nella parte destra) - appaiono in "opposizione": un angolo contro l'altro. Lo sguardo è indirizzato, come da due frecce, verso il termine dei due angoli. Al centro, tuttavia, non vi è raffigurato nulla di caratterizzante, sicché lo sguardo non si ferma, si apre, e ci si rende conto che l'immagine è scomposta in due metà (una a sinistra e una a destra) pseudo simmetriche, con due fulcri che sono esattamente i due disegni del nodo del legno.
L'apertura dei due livelli superficiali in prossimità dei nodi, unita al posizionamento dei due triangoli rossi, contribuisce a suggerire l'idea di una maschera. Poiché le maschere coprono il volto e presentano due buchi simmetrici in prossimità degli occhi, si sovrappone l'immagine dei due nodi con l'idea di due occhi.
L'osservatore guarda la tavola dipinta e la tavola, a sua volta, "guarda" l'osservatore come se fosse il ritratto di una persona, nonostante non vi sia rappresentato nulla di figurativo.
La mia opinione è che questa immagine sia l'autoritratto della persona che lo ha realizzato: il legno costituisce l corpo, la struttura solida che sostiene (il tronco dell'albero); la superficie rossa uniforme rappresenta la parte esteriore, ciò che gli altri vedono, che appare (forse per colpa degli altri, forse per la timidezza della persona ritratta) piatta e uniforme, cioè senza sfumature, senza peculiarità; le linee curve infine (che stanno in mezzo) costituiscono la parte emotiva che è invece piena di sfaccettature, irregolarità, sovrapposizioni, la parte più complessa e interessante.
Lo sguardo è l'unica via per penetrare la superficie ed accorgersi della complessità di emozioni che la persona nasconde.
INVITO
Tutti gli utenti sono invitati a partecipare inviando un'immagine. Qui le indicazioni per partecipare alla Sfida:
http://www.undo.net/it/my/gdev/124/251